La
proposta economica di Alleanza Popolare
La proposta
di Alleanza Popolare in economia, parte da una constatazione: l'Italia,
a differenza di Germania e Francia, ha un livello più elevato di debito
pubblico rispetto al prodotto (PIL). Conseguentemente, non può permettersi
politiche altrettanto ampie di riduzione del gettito fiscale per spingere
la ripresa economica in uno scenario nel quale, peraltro, il riequilibrio
del cambio dollaro-euro può dipendere soltanto da un'accelerazione della
crescita dei paesi europei rispetto agli USA. Tuttavia, si può realizzare,
una politica fiscale che incentivi la domanda attenuando la pressione
fiscale senza ridurre il gettito.
Questa politica consiste, non nella riduzione delle imposte, ma nell'aumento delle deduzioni dall'imponibile. Consentendo più ampie deduzioni, anche per prestazioni e ambiti fino ad ora non considerati, gran parte dell'economia sommersa, che oggi sfugge all'imposizione fiscale, dovrebbe emergere per effetto del conflitto di interessi. Quindi, da una parte si avrebbe una riduzione che ridarebbe sollievo ai settori produttivi, dall'altra, per effetto della evidenziazione del sommerso, (sopratutto dell'evasione totale) si avrebbe una compensazione di gettito.
A questa
politica potrebbe affiancarsi una riduzione di imposta concentrata nel
ciclo dei costi energetici che influenzano significativamente tanto il
prezzo alla produzione quanto quello al consumo. Le entrate delle privatizzazioni
o della vendita di licenze, dovrebbero poi essere interamente destinate
alla riduzione del debito, per la semplice ragione che soltanto la riduzione
dello stock di quest'ultimo determinerebbe un periodico abbattimento del
costo dello stesso.
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