Il
Mezzogiorno
Quello
del nostro Mezzogiorno è forse non un problema ma "il problema"
del nostro Paese, sicché a esso riteniamo di dedicare una maggiore
attenzione rispetto agli altri.
La creazione
di sviluppo e ricchezza in ogni luogo e in ogni epoca è sempre
avvenuta unitamente al progresso sociale e alla creazione delle necessarie
infrastrutture.
La contemporanea
presenza di sicurezza - intesa, anche ma non solo, come controllo del
territorio - di accrescimento delle capacità intellettuali dei
singoli e di ammodernamento e velocizzazione di contatti e scambi ha infatti
sempre condotto all'avviarsi e all'evolversi di "circoli virtuosi"
economico/sociali.
Pertanto
le condizioni essenziali per innescare questo circolo virtuoso si possono
schematizzare nelle seguenti:
1. sicurezza;
2. formazione;
3. creazione, ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture;
4. recupero, conservazione, e promozione del patrimonio culturale e ambientale.
1)
Sicurezza
Naturalmente
il termine sicurezza non si identifica interamente con il concetto di
ordine pubblico, ma anche e soprattutto con quello più generale
di "cultura della legalità". L'essere il sistema della
criminalità organizzata meridionale particolarmente radicato è
il sintomo proprio di questa carenza storica di fiducia nelle istituzioni,
carenza che comporta, per converso, una fiducia in strutture piramidali
sostitutive capillarmente presenti e drammaticamente efficaci. Fintantoché
non si innescherà un'inversione di tendenza nel recupero di vaste
aree di territorio, ma soprattutto di ampi settori della cittadinanza
alla legalità, non potrà ottenersi quel vitale afflusso
di capitali italiani e stranieri per finanziare o co-finanziare progetti
e attività.
2)
Formazione
Un sistema
formativo efficace deve essere in grado di coniugare aspirazioni dei singoli
ed esigenze del mercato. Nelle regioni meridionali, tuttavia, vi e un'emergenza
più grave e profonda che è quella degli abbandoni scolastici.
Se dunque si vuole recuperare allo sviluppo il maggior numero di cittadini
deve essere contrastata efficacemente detta realtà, fenomeno che
del resto non coincide con un ingresso nel mondo del lavoro bensì,
in larga parte, con l'avvio di rapporti lavorativi sommersi o, peggio,
con l'abbandono di ogni ricerca attiva di un impiego. Metodi per combattere
la carenza di appeal della conclusione della carriera formativa pre-universitaria
possono essere certamente reperiti nel creare un collegamento stretto
tra mondo del lavoro e scuola con l'istituzione di stage formativi in
azienda ovvero di incontri con professionisti e imprenditori disposti
a illustrare la propria esperienza. E tutto ciò potrebbe anche
avvenire con costi particolarmente contenuti, basterebbe infatti semplicemente
utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dello Stato e dalla
Unione Europea per raggiungere percentuali di impegno dei fondi disponibili
in linea con le altre aree depresse dell'Unione Europea.
3)
Creazione, ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture
Terza
condizione per il riavvio del processo di sviluppo è senza dubbio
il superamento della cronica carenza di infrastrutture per ciò
che concerne sia i trasporti sia i servizi. In merito ai trasporti, al
di là di progetti di enorme rilevanza quale l'ipotesi di ponte
sullo stretto, momento fondamentale risulta l'ammodernamento della viabilità
verso il nord del paese. Ammodernamento tuttavia che non dovrà
privilegiare in modo sproporzionato il trasporto su gomma bensì
evolversi verso un sistema integrato gomma, ferro, mare cosi da coniugare
impatto ambientale e diversificazione occupazionale. Oltre alle grandi
dorsali di trasporto dovrebbe altresì essere ammodernata e sviluppata
tutta la viabilità locale per il supporto degli insediamenti produttivi.
In concomitanza con l'ammodernamento della rete di trasporti deve parallelamente
essere avviata la creazione e l'adeguamento delle altre infrastrutture
di servizio. L'istituire o agevolare la creazione di reti telematiche
tramite il cablaggio dei poli strategici, ovvero privilegiare la sperimentazione
di fonti di energia alternativa (pannelli solari, sistemi eolici), consentirebbe
di coniugare progresso e immagine; da un lato infatti si avrebbe la fornitura
di un servizio a costi ridotti, dall'altro la creazione di un'immagine
del mezzogiorno quale zona leader nella sperimentazione di sistemi innovativi.
4)
Recupero, conservazione e promozione del patrimonio culturale e ambientale
Il patrimonio
culturale e ambientale rappresenta una delle risorse più ingenti
del mezzogiorno.
Tuttavia lo sfruttamento di tale risorsa appare non essere stato ispirato
a principi di tutela e razionalità ove si abbia riguardo ai dati
relativi al saldo del turismo per gli ultimi anni. Deve dunque tendersi
a un processo di contemporanea tutela e promozione. Questo processo richiede
un chiaro e definito progetto di sviluppo che eviti la creazione di "mostri
turistici", ma garantisca flussi in grado di apportare ingenti risorse
finanziarie connesse a offerte qualificate e concorrenziali, le quali
non si limitino allo sfruttamento passivo delle bellezze naturali, ma
alimentino un ciclo virtuoso di individuazione dei fabbisogni e adeguamento
dell'offerta al fine di migliorare la capacità turistica.
Ciò
posto, appare necessario indicare, in linea di larga massima, quali potrebbero
essere un principio di intervento ipotizzabile sul tessuto economico meridionale
e la strategia per attuarlo.
Anche
alla luce del recente potenziamento dei poteri legislativi attribuiti
alle Regioni, un modello di sviluppo imitabile può venire dalle
esperienze già attuate in alcune aree depresse della Unione Europea.
In particolare, strumento efficace potrebbe essere quello delle "isole
di sviluppo" non limitate alla specializzazione produttiva. Momento
qualificante di tali aree di sviluppo sarebbe quello di permettere il
comtemporaneo insediamento di realtà produttive diverse e possibilmente
complementari. Tutto ciò consentirebbe la realizzazione di poli
non legati esclusivamente a un settore produttivo, ma costituiti da un
tessuto industriale, commerciale, artigianale e di servizi in grado di
sostenersi e svilupparsi anche in caso di crisi settoriali.
Le linee
tendenziali di attuazione delle isole di sviluppo potrebbero essere:
1. individuazione delle carenze infrastrutturali delle aree di insediamento
produttivo esistenti;
2. verifica delle attività complementari compatibili con le aree
produttive esistenti;
3. programmazione di interventi di ammodernamento e sviluppo delle dotazioni
infrastrutturali nelle aree esistenti, anche attraverso la previsione
di progetti co-finanziati pubblici privati, in armonia con le risorse
locali disponibili;
4. individuazione di nuove aree di sviluppo produttivo in coerenza con
l'obiettivo di salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale.
Naturalmente,
il compito successivo sarebbe quello di avvicinare via via quelle isole
fino ad arrivare a uno
sviluppo generalizzato, armonico e sostenibile.
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