

Fisco
e libere professioni
Alleanza
popolare si pone a difesa dell'equità fiscale a favore dei lavoratori
autonomi. L'iniquità fiscale più manifesta é rappresentata dall'IRAP.
L'IRAP stravolge il principio costituzionale di capacità contributiva,
discrimina i fattori produttivi a danno del fattore lavoro e a vantaggio
del fattore "beni strumentali", discrimina il lavoro premiando quello
subordinato e penalizzando quello autonomo, inquina le basi imponibili
delle imposte sui redditi.
L'art. 53, comma 1 della Costituzione fissa il principio del concorso obbligatorio di tutti i cittadini "alle spese pubbliche secondo la loro capacità contributiva".
Il presupposto dell'IRAP é invece una capacità contributiva impersonale, basata su un reddito virtuale, per cui non possono essere portate in detrazione una serie di spese, alcune delle quali (come quella per i dipendenti) rappresentano alcuni dei più rilevanti costi, se non gli unici, per l'attività professionale.
Sempre nell'ottica della penalizzazione del lavoro autonomo, specificamente di quello professionale, la violazione costituzionale dell'IRAP, con riferimento ai redditi degli esercenti arti e professioni, é evidente. Gli unici lavoratori, infatti inclusi tra i soggetti passivi di tale imposta sono appunto gli esercenti arti e professioni (i cui redditi professionali vengono equiparati ai redditi d'impresa), visto che ne sono esclusi i lavoratori subordinati, i percettori di redditi diversi ed addirittura anche gli altri lavoratori autonomi (per es. amministratori e sindaci di Società) che prestano collaborazioni coordinate e continuative.
Non
va dimenticato poi che l'IRAP ha sostituito precedenti tributi, come per
esempio la famigerata "Tassa sulla salute", con la conseguenza che, mentre
é stata abolita per tutti gli altri contribuenti, resta di fatto oggi
a carico solo degli esercenti arti e professioni. Tra le innumerevoli
altre iniquità fiscali che affliggono i liberi professionisti, si ricordano
i numerosi limiti alla deducibilità di alcuni costi effettivi, tra i quali
i canoni leasing, (sopratutto quelli per l'immobile strumentale) che é
ormai universalmente riconosciuto come uno dei mezzi più idonei e diffusi
per l'acquisizione dei beni strumentali di costo elevato, o l'assurdo
sistema di calcolo della Tassa dei Rifiuti, direttamente conseguente alla
metratura dei locali, quasi che la produzione dei rifiuti sia influenzata
da quest'ultima, e senza la doverosa previsione di una tassazione nettamente
inferiore a quella delle abitazioni, che ovviamente producono molto più
rifiuti che gli studi professionali.

 
|